Fabizio, Fabbry, Gabri, Gabrizio, Patrizio, Tancon, Teston.
Nomi e nomignoli (affettuosi) riferiti all’unico, inimitabile, numero 30.
Una presenza stabile da quando l’Hockey Inline è nato in Italia, ancor prima che i Newts esistessero, ed ancor prima che qualche nostro giovane atleta venisse al mondo…
Un punto di riferimento, un collante, un mediatore, una costante importante ma discreta sia per noi che per l’intero movimento.
Ebbene, dopo quasi 30 anni di onorata carriera, il nostro Fabrizio ieri ha disputato la sua ultima partita.
L’età, gli acciacchi (mamma che lagna…) non gli consentono più di dare quello che lui vorrebbe.
Per cui ieri, in quel di Vicenza (in una partita che, a onor del vero, non contava nulla per la classifica) si è festeggiato il F-Day.
Con un folto gruppo di tifosi al seguito, muniti di altoparlante, striscioni, fumogeni e coriandoli (oltre a qualche cassa di birra), è andata in scena una delle più belle pagine della nostra storia. Abbiamo dato il giusto tributo alla persona che in tutti questi anni è stata un faro (niente battute per cortesia).
Per fortuna il buon Fabbry ci diletterà ancora presenziando a qualche allenamento, anche perché la moglie Mariateresa ce lo ha chiesto per favore…
Infine vogliamo rassicurare chi, ieri, prima della partita, ha chiamato i carabinieri perché fuori dal palazzetto c’era un gruppo di tifosi ubriachi che schiamazzava: non erano tifosi ma giocatori…
Detto questo, perché anche la cronaca vuole la sua parte, abbiamo perso per 3 a 2, ma il buon Fabbry a qualche secondo dal suono della sirena ha sfoderato una “pinzata” che rimarrà negli annali…un’uscita di scena degna del miglior Udinì. O del mago Forrest se preferite…
Ora inizia la seconda fase del campionato e come non iniziarla con il derby contro i Blackout?
Vedremo quindi se le prossime 6 partite ci regaleranno la Final Four …ai postumi (che abbiamo oggi dopo la festa di ieri sera) l’ardua sentenza
Nelle foto allegate uno scorcio del F-Day
Asiago Newts
Ufficio Stampa